
Parliamo del KIEF
Cos’è?
Per farla semplice: il kief è un accumulo di tricomi. Piccolissimi, ricchi di terpeni e cannabinoidi, si formano in modo naturale sulle foglie e sui fiori di cannabis in fase di maturazione.
Quando questi ultimi vengono raccolti e fatti essiccare, i tricomi vengono separati ed ecco che si ottiene il nostro KIEF.
… e l’HASHISH?
In molti ci chiedono se sia la stessa cosa. In effetti uno dei modi per produrre l’hashish consiste nel riscaldare e pressare il kief in panetti.
Questo processo rende l’hashish più potente e concentrato.
Il kief è quindi meno potente?
Rispetto all’hashish sì, ma il kief rimane un prodotto molto potente grazie all’elevata concentrazione di cannabinoidi e terpeni, presenti in quantità maggiori rispetto ai fiori essiccati.
Un paragone? I fiori essiccati di cannabis possono avere livelli di THC fino al 30%, mentre i livelli di THC nel kief possono arrivare fino all’80%!
Ma i vantaggi del kief non si fermano qui.
Non è apprezzato solamente per la sua potenza, ma è anche facile da preparare e comodo da utilizzare.
Inoltre, a differenza di altri concentrati di cannabis prodotti con solventi tossici, il kief è completamente naturale, e grazie all’assenza di fibra vegetale produce un fumo molto morbido.
Esistono vari modi per raccogliere il kief.
Il metodo tradizionale utilizzato nei maggiori Paesi produttori è la setacciatura a secco.
Il fiore essiccato viene tagliato e passato delicatamente in un setaccio a maglie fini per dividere i tricomi dal materiale vegetale. Si tratta di un processo lento, atto a garantire il passaggio di una minima quantità di materiale vegetale e quindi una migliore qualità.
Un metodo più semplice consiste invece nell’utilizzo di un grinder a 3 camere.
Come riconoscere un kief di qualità?
Il colore è la chiave: un kief di alta qualità si presenta in genere marrone chiaro, mentre un kief di qualità più bassa tenderà al verde a causa di una maggiore quantità di fibra vegetale presente.
Ma ora vediamo nel dettaglio come utilizzare il kief, che risulta essere un prodotto estremamente versatile.
Come dicevamo, una caratteristica che fa apprezzare il kief è la sua semplicità d’uso: basta rollarlo in una canna per assaporare nell’immediato i suoi aromi e beneficiare delle sue proprietà.
Il kief brucia molto bene e puoi decidere di mescolarlo con il tabacco o con altre miscele di erbe.
Ricordati solo di andarci piano perché il suo effetto è molto potente!
Se invece vuoi sperimentare qualcosa di diverso, prova ad aggiungere il kief ad una tazza di tè o caffè.
Come?
Nel caffè: aggiunto ai chicchi di caffè macinati in una macchina per espresso, oppure miscelato nella polvere per la moka, nella caffettiera francese o napoletana.
Nel tè: in una pentola piena d’acqua mescola il kief con una piccola quantità di olio di cocco e lascia sobbollire per circa un’ora. Utilizza poi quest’acqua per preparare il tuo tè preferito.
Un altro uso in cucina che ci piace molto è la preparazione di un burro infuso. A differenza di altre preparazioni a base d’erba, dal sapore amaro, il kief ti sorprenderà per il suo sapore più dolce dovuto all’assenza quasi totale di clorofilla.
Prima di utilizzarlo in infusione, non dimenticarti di DECARBOSSILARE il tuo kief: distribuiscilo in modo uniforme in una teglia ricoperta di carta da forno e cuoci in forno preriscaldato a 115° per circa 45 minuti, mescolando a metà cottura.
Non vuoi perdere tempo? Allora la tecnica del microonde farà al caso tuo: disponi il kief in una ciotola adatta e imposta il microonde alla massima potenza per 90 secondi. Il prodotto finale dovrà avere un odore pungente ma non di bruciato. Se non ti sembra ancora pronta, mescola e cuoci per altri 60-90 secondi.
Attenzione ad utilizzare questo metodo, perché seppur molto più rapido, non avendo il controllo della temperatura c’è un rischio maggiore di bruciare il kief.
Se ti stai chiedendo a cosa serva decarbosillare il kief è presto detto: il processo di cottura consente di sfruttare al massimo le sue proprietà nelle preparazioni commestibili. In altre parole: maggiore sballo!
Per finire… come conservarlo?
Se hai utilizzato un grinder a 3 camere sarà sufficiente conservarlo nella camera inferiore.
Altrimenti sarà sufficiente un vaso di vetro ben chiuso, al riparo da aria e luce.